tecnologie di frontiera
Nello spazio, per la Terra: l’osservazione satellitare al servizio delle sfide globali
Nella rubrica “IMPACTA: l’economia per l’uomo”, L’Osservatore Romano ha pubblicato un articolo di Domenico Maria Caprioli sul valore strategico dell’osservazione satellitare nel rispondere alle grandi sfide del nostro tempo, a partire dalla crisi climatica.
Attraverso l’intervista a Simona Zoffoli, responsabile del settore downstream dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), l’articolo racconta come lo spazio diventi uno strumento concreto per migliorare la vita sulla Terra: dall’adattamento al cambiamento climatico alla gestione sostenibile delle risorse naturali, dalla progettazione urbana alla cooperazione internazionale.

Zoffoli spiega come i dati satellitari, una volta elaborati e trasformati in informazioni geospaziali, diventino leve operative per politiche pubbliche più efficaci, imprese più innovative e cittadini più consapevoli. La distanza tra spazio e società si accorcia: ciò che un tempo sembrava riservato agli scienziati oggi entra nella quotidianità di chi pianifica città, gestisce infrastrutture, coltiva la terra o previene disastri ambientali.
Le applicazioni sono molteplici e tangibili. Ad esempio:
- monitoraggio dell’espansione urbana consente di progettare città più vivibili e resilienti ai cambiamenti climatici
- analisi dei movimenti del suolo, ottenuta tramite sensori radar, supporta la prevenzione di frane e alluvioni
- immagini termiche aiutano a individuare perdite nelle reti idriche, migliorando l’efficienza delle infrastrutture
- in agricoltura, i dati satellitari permettono di ottimizzare l’uso di acqua e fertilizzanti, grazie al controllo dello stato di salute delle colture
Ma l’intervista valorizza anche un altro aspetto spesso sottovalutato: lo spazio come spazio di dialogo. La cosiddetta diplomazia scientifica si traduce in collaborazioni tra agenzie di tutto il mondo — ESA, NASA, Cina — che condividono dati, tecnologie e obiettivi comuni.
Lo spazio, e in particolare l’osservazione satellitare, è un terreno privilegiato di cooperazione tra Paesi, dove la scienza diventa linguaggio comune anche in contesti geopolitici complessi. La condivisione di dati, infrastrutture e tecnologie consente di affrontare sfide globali che non conoscono confini, come i cambiamenti climatici, la sicurezza alimentare o la gestione delle risorse naturali.
Progetti internazionali come Copernicus, COSMO-SkyMed o il futuro IRIDE ne sono un esempio concreto: reti di satelliti che forniscono informazioni vitali non solo per chi li lancia, ma per l’intera comunità globale. In questo scenario, la diplomazia scientifica si rivela leva strategica per costruire ponti tra nazioni, promuovere la sostenibilità e favorire una governance condivisa della conoscenza.
In questo contesto, l’Italia svolge un ruolo di primo piano grazie a programmi come COSMO-SkyMed, il satellite iperspettrale PRISMA e il futuro sistema nazionale IRIDE, che rafforza l’autonomia strategica del nostro Paese nel campo dell’osservazione della Terra.
Il valore di questo contributo giornalistico sta proprio qui: nel rendere visibile, con chiarezza e concretezza, come lo spazio non sia una frontiera lontana, ma una risorsa viva e strategica per costruire un futuro più equo, sostenibile e sicuro.